Rubrica

Rubrica inerente alla circumvesuviana

  • Treno circumvesuviana

    Memorie di viaggiatori quasi interrotti

    Cosa ci manca davvero della vesuviana? Memorie di viaggiatori quasi interrotti Con l’emergenza sanitaria ancora in corso le nostre abitudini sono cambiate, a cominciare proprio dalla frequenza con cui prendiamo i mezzi pubblici. Spesso per svariati motivi prenderli è necessario, ma sicuramente lo facciamo con una preoccupazione maggiore da un punto di vista sanitario, che si aggiunge anche a quelle che mezzi come la circumvesuviana ci hanno sempre riservato. Mancanze di controlli, treni che saltano e che spesso ci impediscono di essere puntuali e goderci il viaggio, senza il timore di non sapere quando arriveremo a destinazione, perché prima o poi ci arriviamo ! Ma come ogni viaggio che si rispetti, breve o lungo che sia, ci sono pro e contro, e sicuramente alcuni di questi pro ci mancano. Basti pensare a degli incontri magari nati per uno sfogo o una polemica, che potevano trasformarsi in un momento di aggregazione, confronto e a dirla tutta anche di consolazione! Perché sapere di non essere soli alle volte, “condividere il nostro dramma quotidiano” riesce a migliorarci un po’ della nostra lunga e insidiosa traversata andata e ritorno in circumvesuviana! Si parla di meno, soprattutto per la famosa questione dei droplet –che la mascherina secondo i virologi  non riesce a tenerli a bada proprio tutti –  anzi in realtà qualcuno in tv ha persino detto che il “silenzio” dei mezzi pubblici rispetto ad altri contesti rassicura decisamente da questo punto di vista, dimenticandosi gli altri punti, che in realtà sono problematici e “affollati” da un bel po’.  Il punto è che noi napoletani in particolare siamo dei chiacchieroni, e quindi contenerci e parlare meno possibile è abbastanza un sacrificio, che si aggiunge ai numerosi che stiamo già facendo tra poco da quasi un anno, in vesuviana poi da tutta la vita potremmo dire. Mancano sicuramente gli sguardi rubati, immaginando la vita e i pensieri di un qualcuno che per caso ha fatto breccia nel nostro cuore e con cui magari ci si poteva incontrare in un altro momento o il giorno dopo sempre ad aspettare lo stesso treno, o incrociandosi alla stessa fermata. Non che non possa succedere eh, però non è che le questioni amorose in questo periodo siano così facilmente gestibili! Ci mancano però anche i bei gesti, magari quella persona che di sfuggita o seduta accanto a noi ci dice di fare attenzione perché anche oggi abbiamo dimenticato per l’ennesima volta la cerniera dello zaino aperta, e in circumvesuviana a certe cose bisogna prestare la massima attenzione…per non rischiare di ritrovarsi lo zaino vuoto, soprattutto in prossimità di fermate ad alto rischio –Santa Maria del Pozzo docet, e non solo! -. La circumvesuviana a dire il vero ce la mette tutta a non farci sentire troppo la sua mancanza, almeno da un punto di vista del servizio, al punto che con le ultime numerose variazioni, le diminuzioni di tanto in tanto delle corse, gli orari ingestibili, il personale che manca, e tutto il suo mare magnum giornaliero di disservizi, possiamo dire che siamo arrivati persino a sentire la mancanza di quel suo essere normale nel suo abituarci al trasporto precario. Forse la potremmo persino ringraziare per averci duramente addestrato alla pazienza, che in questo periodo non guasta mai averne un po’ di più. E per quanto non ci ha mai fatto sentire propriamente tranquilli, ci mancano quegli sprazzi di serenità tra una fermata e l’altra – la soddisfazione di essere vicini almeno un altro po’ alla nostra destinazione! – che devono essere necessariamente ingrigiti da chi di tanto in tanto sale sul treno senza mascherina, pretendendo di aver ragione e spiegare i danni irreparabili che ciò potrebbe comportare. Ci manca insomma il doverci preoccupare solo e unicamente di come sopravvivere alla vesuviana, senza doverci preoccupare di poter essere costretti a gestire casi di follia in solitudine, considerato che controlli o chi per loro non ci verranno a salvare neppure questa volta…ora più che mai. A meno che qualcuno non pensi di diventare ora e per sempre l’amichevole Spiderman della circumvesuviana:  l’unico folle a fin di bene che vorremmo incontrare di questi tempi e che magari attutirebbe almeno un po’ queste mancanze! E a voi cosa manca di più della vesuviana del pre- emergenza sanitaria?

  • compattatore-montesanto

    Se anche i treni potessero far felici come il riciclo

    Se anche i treni potessero far felici come il riciclo Se anche i treni potessero far felici come il riciclo: 200 mila bottiglie riciclate grazie all’ eco compattatore della Stazione di Montesanto a Napoli Sembrerebbe quasi vi stessimo raccontando la scena di un film, eppure è vero e accade a Napoli: in cambio di una bottiglia di plastica riciclata, si ricevono dei soldi. Una “magia” che potete provare con i vostri occhi passando per la stazione di Montesanto, dove dal Luglio 2020 è stato installato un eco compattatore che ha raccolto in sei mesi ben 200mila bottiglie. Un record inaspettato considerato che Eav, responsabile dell’iniziativa aveva come obiettivo quello di 100.000 bottiglie entro il mese di Dicembre, e ha visto invece il successo dell’idea non solo superare ma anche raddoppiare gli obiettivi stabiliti in principio. 12.000 cittadini hanno scelto quindi di compiere un piccolo gesto: riciclare le bottiglie di plastica che ci accompagnano nei nostri viaggi, rispettando l’ambiente ma contribuendo così a prendersi cura della stazione tenendola pulita, almeno cominciando dal non lasciare bottiglie di plastica ovunque in giro e ricevere così anche un piccolo compenso. Un senso di civiltà che andrebbe naturalmente esteso a largo raggio, imparando a non gettare nulla per terra, e avendo cura dei luoghi che ci accolgono, per passaggi lunghi o brevi che siano. In un post su Facebook, Eav ha commentato positivamente il risultato, condividendone la gioia e la soddisfazione con il suo pubblico: “Risultato straordinario raggiunto grazie al contributo di oltre 12.000 cittadini che hanno depositato plastica e PET da destinare alla raccolta differenziata, sottraendola alle stazioni ed allo smaltimento indifferenziato. Numeri importanti dal punto di vista della tutela ambientale, raggiunti grazie all’impegno determinante della ditta Simeone e Figli, promotori con Eav dell’iniziativa, alla collaborazione dell’Associazione Retake ed alla sponsorizzazione dei market “Flor Do Cafè”. Il segno tangibile di come la collettività, se dotata di impianti adeguati e di un’organizzazione funzionante, è orientata al cambiamento e pronta a dare il proprio contributo per la tutela dell’ambiente”. Sarebbe bello se oltre a rendere pulita e vivibile la stazione, questa stessa gioia potessimo provarla anche nel sapere di poter contare su un servizio sempre più efficiente, che mostri di avere a cuore la vita e il benessere del cittadino. Ben venga quindi un’iniziativa che renda la Campania un esempio di eco sostenibilità, magari estendendola anche ad altre stazione gradualmente, ma iniziative così rilevanti perdono tuttavia il loro pieno splendore se non accompagnate da ciò che dovrebbe venire ancora prima: la garanzia e la sicurezza di una mobilità sulla quale poter realmente contare, e che senz’altro darebbe un altro contributo in più anche al rispetto dell’ambiente, permettendoci di poter fare affidamento sui treni e non dover spropositatamente ricorrere sempre alle auto. E voi come valutate il successo dell’iniziativa? Va bene lavorare sull’eco sostenibilità o rimandare queste iniziative e concentrarsi maggiormente sull’efficienza dei trasporti?

  • Fotografia circumvesuviana interno

    Contest pensiero/letterina di Natale – “Bei ricordi”

    Cara Vesuviana ti scrivo..anche se sono più brava a parlare che a scrivere a dire il vero, ma ci proverò!Insomma, volevo dirti che sei sempre stata parte di me, anzi, quando parlavo con gli altri del mio essere una pendolare della Circumvesuviana, mi faceva sentire una specie di ” Rambo” una ,una superdotata in grado di resistere all ‘ olezzo maleodorante ( fieto di cipolla) che saturava le tue carrozze , alle spinte per lo spazio nei corridoi, alle astuzie che avevo studiato per trovarmi sempre un passo avanti a tutti.Ma tutto questo, non faceva soltanto di me una guerrigliera delle rotaie, ma anche e soprattutto del mio Campione, Michelino, tu sei stata la migliore terapia, gli hai aperto un mondo, il nostro mondo, sui tuoi binari, episodi assurdi, esilaranti, a volte anche odiosi, ma che hanno avuto un importanza fondamentale per noi 2.Mai avrei immaginato di vederti semideserta, i nostri spostamenti insieme ridotti così drasticamente Io che poi ho avuto l immenso onore di diventare la tua Madrina, sento la mancanza delle nostre ” avventure in stazione. Io però da buona veterana non mollo, e sono sicura, che se pur ci vorrà ancora un po’ di tempo, torneremo al nostro Odi et Amo che tanto tanto ci distingue dal resto del modo .La tua Madrina ❤

  • Fotografia Oscar centro

    Contest pensiero/letterina di Natale – Cara Vesuviana

    Contest pensiero/letterina di Natale – Cara Vesuviana Cara circumvesuviana, Stamattina ho fatto un giro per le strade del paese alla ricerca di un’ispirazione natalizia, come faccio ogni anno. Alla ricerca di un tema per una lettera a Babbo Natale che fosse un po’ poetica, un po’ dolce.  Chiaro, il mio paese è un po’ piccolo, e anche io lo sono: ho 16 anni, qualche mese e molte storie da raccontare. Però, di questi tempi, il centro si anima di musica, canti, gruppi male assortiti di Babbo Natale con barbe sbiadite e cappelli sfilacciati che sfilano fuori il teatro cittadino- insomma, non proprio il massimo, ma quanto basta a risollevare il morale dei bambini. Giustamente ti starai chiedendo: potresti scrivere a loro, allora perché scrivi a me? Certo, ora ci arrivo. Tra tutte le ragazze che salgono sui tuoi vagoni probabilmente sono tra le più fidate, una di quelle che ti conosceva da quando la mia nobile Villa Augustea aveva l’onesto nome di “Mercato Vecchio”; una di quelle che conosce a memoria i tuoi itinerari, che con un biglietto da un euro e trenta ha fatto Somma-Sorrento e ha cantato Despacito almeno dieci volte con nove cantanti diversi; sono stata presente ad ogni sciopero, ogni soppressione, ogni volta che, dopo venti minuti di ritardo, sceglievi di arrivare proprio quando, dalla frustrazione, accendevo una sigaretta. Ho cambiato treno tre volte in un’ora, ho aspettato a Porta Nolana che il treno delle 18,04 per Sarno partisse, anche dopo il rintocco delle ore 20. Le tue inefficienze sono diventate le storie più divertenti della mia quotidianità, come ad esempio quando il tuo display mi proiettava nel futuro, o la voce che riecheggiava nei corridoi informava di essere arrivati a Baiano quando il treno era fermo a Rione Trieste. A volte mi hai fatto ridere così tanto che ho quasi dimenticato di aver paura di prendere il treno.   Nessuna storia strappalacrime, d’altronde non voglio appesantirti durante il giorno di Natale, quando i tuoi posti sono pieni di gente che torna da lavoro con la felicità negli occhi di trascorrere finalmente una serata con la famiglia al completo e ragazzi tutti messi in tiro per aperitivi natalizi dell’ultimo minuto. No. Ma quando parlo di te, non posso non parlare di quel gruppo di ragazzi che, non molti mesi fa, salito sul treno, iniziò ad importunare prima un’altra ragazza, poi me- prima con le parole, e poi, italianizzando il napoletano, “gettando le mani”. Ogni volta che ricordo di dover prendere la vesuviana, non riesco a non pensare che anche al ritorno dovrò salire sul treno, e che sarà buio, e che potrei vederli di nuovo. O potrei incontrare quell’anziano signore del treno delle 15,34, quello che prendo per gli allenamenti di calcetto che, tanto gentile, spreca sempre complimenti non richiesti nei miei confronti. Quando qualcuno ride e dice “non ci sono controlli sulla vesuviana, senza biglietto vai dove vuoi”, rido anch’io, ma poi con amarezza penso a quei volti che nemmeno ho visto, e al volto inerme di nessun anonimo controllore intervenuto, nessun passeggero, niente di niente. Da quando successe tutta questa storia non mi sono fermata un attimo. Ho provato a denunciare, ma questa è una storia che non vuoi sentire, perché oggi è il giorno di Natale. No, e di queste cose non si parla mai, figurati quando tutti sono in festa. Questa pagina, forse, chiede un’altra letterina, una letterina che nessuno ha davvero voglia di leggere. Pazienza. Ormai ci sono abituata. Fatto sta che io a Babbo Natale volevo chiedere questo, che portasse un po’ di serenità in questo mondo, che scacciasse via la cattiveria- un po’ come gli chiedeva una me più piccola, quando la sua stazione si chiamava ancora come la via in cui abitava. Però il Babbo Natale del teatro cittadino mi ha guardato un po’ male quando gliel’ho detto, mi ha risposto “io non vengo dalla Lapponia, vengo da Madonna dell’Arco e prendo la Vesuviana”. E quindi niente, è per questo che ho scritto a te. O meglio, gli ho chiesto di riferirti il mio messaggio, sperando che possa, effettivamente, servire a qualcosa. O a qualcuno, a qualcuna, a chiunque. Spero non ti giunga in ritardo. Anche se, si sa, ad affidarsi a te, si rischia di sforare di ore, giorni, mesi… forse addirittura anni? 25 dicembre 2018 Un’anonima viaggiatrice

  • Campania, Muscarà (M5S): Sì alla pista ciclabile del Vesuvio, ma senza cancellare la linea ferroviaria Torre Annunziata-Cancello

    In una nota della pagina personale di Marì Muscarà consigliere regionale di M5S Campania citiamo le seguenti parole: “Con gli stessi soldi si può realizzare un progetto integrato di trasporto tranviario e spazi laterali destinati alle bici” “Il progetto per la riconversione della tratta ferroviaria San Giuseppe Vesuviano-Torre Annunziata, per realizzarci una pista ciclabile dall’ambizioso e poetico titolo “dal Vesuvio al Mare”, il cui cantiere è stato inaugurato ieri, è assolutamente in contrasto con una visione strategica di vivibilità urbana e di efficientamento del trasporto pubblico. La Regione Campania brucia nove milioni di euro di soldi, dei contribuenti per una semplice ciclovia, oltre agli 8 già stanziati per il primo lotto, quando avrebbe potuto realizzare, con la stessa cifra, un progetto integrato, certamente più funzionale alla comunità di territori ad altissima densità abitativa, di conversione della tratta tramviaria con un sistema tranviario da far viaggiare sullo stesso circuito ferroviario, destinando gli ampi spazi laterali a pista ciclabile. In tal modo, come proposto dal coordinamento regionale Fiab Campania, si andrebbe a implementare l’offerta di trasporto pubblico, evitando di penalizzare una città come Torre Annunziata che, nelle intenzioni del governatore De Luca, resterebbe invece l’unico porto della Campania senza collegamenti ferroviari”. Lo dichiara la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, che sulla questione ha annunciato la presentazione di un’interrogazione alla giunta regionale. “Ed è assolutamente fuori da ogni logica – conclude Muscarà – che questa pista venga realizzata in totale assenza di un piano di mobilità ciclistica, per la cui definizione ed approvazione abbiamo avanzato proposte per cinque anni in Commissione mobilità, in linea con le associazioni di categoria, restando inascoltati”.in tal modo sulla questione ha annunciato la presentazione di un’interrogazione alla giunta regionale. Definiamo questo progetto, un progetto utile per salvaguardare il trasporto dei paesi che circonda la ferrovia, senza distruggere il progetto “Pista ciclabile”, in quanto il tram occupa poco spazio e darebbe un servizio utile per tutti i cittadini.

  • La dura verità dell’ex FERROVIA Torre Annunziata-Cancello

    Annunciato da oggi dai vari sindaci dei comuni compreso il presidente della regione Campania Vincenzo De Luca, l’inizio dei lavori per la conversione dell’ex tratta FS Torre annunziata-Cancello in pista ciclabile, in questo articolo vogliamo spiegare perché è sbagliato averla resa pista ciclabile. Nel 2005 La tratta in questione è stata oggetto di lavori che consentivano di offrire un servizio migliore, in poche parole, senza entrare nel tecnico, è stato cambiato l’armamento e ammodernato i vari pali che sostengono la catenaria (in parole povere, per dare corrente al treno tramite il pantografo) In allegato una foto dello stato dell’armamento nel 2019 e la palificazione. Ci domandiamo se ha tanto senso rendere una pista ciclabile una tratta di questo valore, ricordiamo che il capolinea non poteva essere solo CANCELLO o TORRE ANNUNZIATA, Ma bensì CASERTA, SALERNO, e anche oltre. Ricordiamo che è stato fatto il tutto possibile per chiedere la soppressione della tratta in questione, in quanto a detta dei comuni che la attraversano, i Passaggi a livello creavano fastidio, ma in verità non si sono resi conto che la circumvesuviana oggi EAV ha più di 60 passaggi a livello in tutta la tratta. Sempre nel 2005 è stata valutata la soppressione di tali passaggi a livello creando dei sottopassaggi che consentiva di risolvere i vari problemi di viabilità, il Progetto ovviamente scartato chissà per quale motivi. I vari comuni hanno dichiarato che “RFI” definitiva la linea “ramo secco” in quanto non “la usava nessuno”.D’altronde chi prenderebbe una tratta con treni aln 668 con ben 3 COPPIE al GIORNO, contro la circumvesuviana che aveva più di 30 coppie al giorno, è normale arrivare a una conclusione che era più comoda la circumvesuviana, ci arriverebbe pure un bambino. evidentemente faceva comodo altro. Oggi poteva essere una linea fondamentale se fossero stati aggiunti i collegamenti giusti, e sfruttare “Elettrificazione” della tratta in questione, perché ricordiamo era elettrificata e aveva un scartamento ordinario di 1435MM, in poche parole poteva essere connessa all’alta velocità e creare collegamenti utili per il paese. Oggi la circumvesuviana soffre di problemi che potevano essere benissimo risolti riaprendo la ferrovia in questione, invece si è deciso di spendere milioni di euro per creare una pista ciclabile che sarà lunga in primis di 11k, poi di 31km che sarà lo step finale della conversione, assolutamente ridicolo pensare che paesi di 1000 persone hanno una ferrovia efficiente e paesi come San Giuseppe Vesuviano, Terzigno e tant’altri avere una ferrovia con tanti problemi, d’altronde non ci si poteva aspettare altro. Con tanto dispiacere si annuncia la fine di una tratta competitiva.

  • Reportage Stazione di Pratola Ponte dopo circa 2 anni dal restyling

    Reportage Stazione di Pratola Ponte dopo circa 2 anni dal restyling – Settembre 2020 La stazione di Pratola Ponte è una fermata della ex lineaa Circumvesuviana adesso EAV, posta sulla linea Napoli-Nola-Baiano, all’interno del comune di Pomigliano d’Arco. Per anni tale stazione è stata abbandonata e spesso le persone erano vittime di violenze. Da circa 2 anni finalmente la stazione vive ed offre tantissimi servizi. Noi di spotted abbiamo realizzato un video ed intervistato un cittadino presente in stazione, l’Avv Mauro Panico, per raccontarvi la stazione in diretta. SPOTTED VESUVIANA Stazione di Pratola Ponte una delle migliori stazioni della Vesuviana. Station express green Pubblicato da Spotted: ‘vesuviana su Sabato 5 settembre 2020

  • Accessibilità e Trasporto informazioni utili per viaggiare con la vesuviana

    Accessibilità e Trasporto informazioni utili per viaggiare con la vesuviana Spostarsi per lavoro o per visitare le principali mete turistiche in Campania è possibile grazie alla linea ferroviaria Circumvesuviana, la quale collega Napoli a Sorrento. Essa è una delle linee ferroviarie più importanti con 6 linee e 97 stazioni, estendendosi per circa 140 km. La circumvesuviana di Napoli consente ai viaggiatori di raggiungere le zone vesuviane tra cui le mete turistiche più ambite quali Ercolano scavi e Pompei scavi; di recarsi presso le zone balneari più belle della penisola sorrentina quali Castellammare, Vico Equense, Seiano, Meta, Piano e  Sorrento, mete da non perdere anche in inverno. Da anni la Circumvesuviana di Napoli grazie alle sei linee ha realizzato il collegamento del Capoluogo campano con le sue province, rendendo ancora più efficace il proprio servizio ai viaggiatori, a condizione che non abbiano una disabilità fisica.  Disabilità e trasporto pubblico risultano due elementi ancora da combinare ed equilibrare armoniosamente. A Napoli, il trasporto pubblico non è strutturato in modo da concedere ai viaggiatori disabili uno spostamento autonomo. Di seguito le stazioni della Circumvesuviana in cui è possibile o meno accedere in carrozzina e le modalità:  Napoli Porta Nolana: ACCESSIBILITÀ  CONDIZIONATA – Const il sito  Napoli P.zza Garibaldi: NON ACCESSIBILE  Via Gianturco: NON ACCESSIBILE San Giovanni a Teduccio: NON ACCESSIBILE Barra: NON ACCESSIBILE S. Maria del Pozzo: NON ACCESSIBILE S. Giorgio: ACCESSIBILE S. Giorgio – Cav. Bronzo: NON ACCESSIBILE Portici Bellavista: ACCESSIBILE Portici Via Libertà: NON ACCESSIBILE Ercolano Scavi: NON ACCESSIBILE Ercolano – Miglio D’Oro: NON ACCESSIBILE Torre del Greco: ACCESSIBILE Via S.Antonio: NON ACCESSIBILE Via del Monte: NON ACCESSIBILE Via dei Monaci: NON ACCESSIBILE Villa delle Ginestre: NON ACCESSIBILE Leopardi: NON ACCESSIBILE Via Viuli: NON ACCESSIBILE Trecase: ACCESSIBILITÀ CONDIZIONATA Torre A. Oplonti: ACCESSIBILE FINO AL BINARIO 1 Villa Regina: ACCESSIBILE Pompei Scavi – Villa Misteri: ACCESSIBILE FINO AL BINARIO 1 Moregine: NON ACCESSIBILE Pioppaino: NON ACCESSIBILE Via Nocera: ACCESSIBILE Castellammare di stabia: ACCESSIBILITÀ  CONDIZIONATA   Pozzano: NON ACCESSIBILE Scrajo: NON ACCESSIBILE Vico Equense: ACCESSIBILITÀ  CONDIZIONATA Seiano: NON ACCESSIBILE Meta: ACCESSIBILITÀ  CONDIZIONATA Piano: ACCESSIBILITÀ  CONDIZIONATA S. Agnello: NON ACCESSIBILE Sorrento:  ACCESSIBILE Partenza dalla stazione Pompei Scavi – Villa Misteri direzione Sorrento la salita è consentita in quanto la banchina è provvista di rampa, mentre per la direzione Napoli la salita non è consentita. Per poter usufruire di un treno direzione Napoli, il viaggiatore dovrà avvalersi di un treno diretto direzione Sorrento e scendere alla stazione di Moregine per poi utilizzare un treno direzione Napoli. Arrivo alla stazione di Pompei scavi- Villa Misteri treno proveniente da Napoli la discesa è possibile in quanto la banchina è provvista di rampa, treno proveniente da Sorrento la discesa nella stazione di Pompei scavi – Villa Misteri non è consentita. Per poter scendere alla stazione di Pompei scavi – Villa Misteri, il viaggiatore dovrà avvalersi di un treno diretto e proseguire il viaggio fino alla stazione di Villa Regina dove potrà prendere un treno direzione Sorrento e scendere alla stazione di Pompei scavi – Villa Misteri.   Il viaggio di un passeggero in carrozzina è condizionato e limitato in quanto mancano le condizioni necessarie per l’accesso in ogni stazione, in tal modo l’autonomia personale diventa parziale, condizionata e a tratti inesistente. È ancora aperta la battaglia per le pari opportunità, per la creazione e consolidazione di condizioni sociali a favore dell’autonomia e dell’integrazione dei disabili. Il trasporto pubblico dovrebbe considerare il proprio ruolo nel favorire l’integrazione sociale della persona disabile e rispondere consapevolmente ai bisogni dei passeggeri a discapito dell’isolamento, condizione a cui spesso una persona che vive una condizione di disabilità fisica è costretta. Affinché una persona disabile possa raggiungere il massimo dell’autonomia possibile, senza la necessità di un accompagnatore o di una prenotazione, bisognerebbe pensare ad un trasporto pubblico ed ordinario completamente accessibile in ogni momento della giornata. Ogni servizio dovrebbe essere pensato in modo da permettere l’accesso anche a coloro i quali hanno una disabilità fisica. di Emma Saraiello

  • Rubrica fotografica “Le stazioni della Circumvesuviana” – Scisciano

    “Le stazioni della Circumvesuviana” : Scisciano Abbiamo iniziato con la stazione di San Vitaliano, oggi “tocca” alla stazione di Scisciano sempre sulla linea Npaoli-Baiano. Abbiamo posto alle persone questa domanda:Cosa ne pensi di questa stazione? di seguito alcune risposte: Stazione in buono stato. Non mi ci sono mai fermato, ma è molto carinaDi passaggio. Voto 6Stazione unica per la pulizia ♥️voto 10✌️ Storia La stazione, inaugurata nel 1998, è l’ultima fermata della lunga variante in viadotto (tratta La Pigna-Scisciano) costruita negli anni novanta, progetto voluto dalla Regione Campania che ha consentito l’eliminazione di numerosi passaggi a livello del vecchio tracciato ferroviario. Wikipedia

  • Circumflegrea chiusa da questa mattina

    Circumflegrea chiusa da questa mattina Sul Mattino di oggi ovvero 06/07/2020 si legge quanto segue: “De Gregorio tuona: «Capistazione tutti malati, non cedo ai ricatti»” inoltre «C’è una agitazione del personale in atto – spiega a Il Mattino il presidente dell’Eav Umberto De Gregorio – chiedono più turni e di conseguenza più soldi, hanno avuto negli ultimi due anni un incremento dell retribuzione del 15% che non ha avuto nessuna azienda in Italia, io non posso cedere a questi ricatti» Per prevenire questo disagio è stato predisposto un servizio bus sostitutivo  operato dalla ditta A.M. Autoservizi Meridionali. Non ci resta che aspettare e sperare che tutto ritorni alla normalità