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Cosa ci manca davvero della vesuviana? Memorie di viaggiatori quasi interrotti

Con l’emergenza sanitaria ancora in corso le nostre abitudini sono cambiate, a cominciare proprio dalla frequenza con cui prendiamo i mezzi pubblici. Spesso per svariati motivi prenderli è necessario, ma sicuramente lo facciamo con una preoccupazione maggiore da un punto di vista sanitario, che si aggiunge anche a quelle che mezzi come la circumvesuviana ci hanno sempre riservato. Mancanze di controlli, treni che saltano e che spesso ci impediscono di essere puntuali e goderci il viaggio, senza il timore di non sapere quando arriveremo a destinazione, perché prima o poi ci arriviamo !

Ma come ogni viaggio che si rispetti, breve o lungo che sia, ci sono pro e contro, e sicuramente alcuni di questi pro ci mancano. Basti pensare a degli incontri magari nati per uno sfogo o una polemica, che potevano trasformarsi in un momento di aggregazione, confronto e a dirla tutta anche di consolazione! Perché sapere di non essere soli alle volte, “condividere il nostro dramma quotidiano” riesce a migliorarci un po’ della nostra lunga e insidiosa traversata andata e ritorno in circumvesuviana!

Si parla di meno, soprattutto per la famosa questione dei droplet –che la mascherina secondo i virologi  non riesce a tenerli a bada proprio tutti –  anzi in realtà qualcuno in tv ha persino detto che il “silenzio” dei mezzi pubblici rispetto ad altri contesti rassicura decisamente da questo punto di vista, dimenticandosi gli altri punti, che in realtà sono problematici e “affollati” da un bel po’.  Il punto è che noi napoletani in particolare siamo dei chiacchieroni, e quindi contenerci e parlare meno possibile è abbastanza un sacrificio, che si aggiunge ai numerosi che stiamo già facendo tra poco da quasi un anno, in vesuviana poi da tutta la vita potremmo dire.

Mancano sicuramente gli sguardi rubati, immaginando la vita e i pensieri di un qualcuno che per caso ha fatto breccia nel nostro cuore e con cui magari ci si poteva incontrare in un altro momento o il giorno dopo sempre ad aspettare lo stesso treno, o incrociandosi alla stessa fermata. Non che non possa succedere eh, però non è che le questioni amorose in questo periodo siano così facilmente gestibili!

Ci mancano però anche i bei gesti, magari quella persona che di sfuggita o seduta accanto a noi ci dice di fare attenzione perché anche oggi abbiamo dimenticato per l’ennesima volta la cerniera dello zaino aperta, e in circumvesuviana a certe cose bisogna prestare la massima attenzione…per non rischiare di ritrovarsi lo zaino vuoto, soprattutto in prossimità di fermate ad alto rischio –Santa Maria del Pozzo docet, e non solo! -.

La circumvesuviana a dire il vero ce la mette tutta a non farci sentire troppo la sua mancanza, almeno da un punto di vista del servizio, al punto che con le ultime numerose variazioni, le diminuzioni di tanto in tanto delle corse, gli orari ingestibili, il personale che manca, e tutto il suo mare magnum giornaliero di disservizi, possiamo dire che siamo arrivati persino a sentire la mancanza di quel suo essere normale nel suo abituarci al trasporto precario. Forse la potremmo persino ringraziare per averci duramente addestrato alla pazienza, che in questo periodo non guasta mai averne un po’ di più.

E per quanto non ci ha mai fatto sentire propriamente tranquilli, ci mancano quegli sprazzi di serenità tra una fermata e l’altra – la soddisfazione di essere vicini almeno un altro po’ alla nostra destinazione! – che devono essere necessariamente ingrigiti da chi di tanto in tanto sale sul treno senza mascherina, pretendendo di aver ragione e spiegare i danni irreparabili che ciò potrebbe comportare. Ci manca insomma il doverci preoccupare solo e unicamente di come sopravvivere alla vesuviana, senza doverci preoccupare di poter essere costretti a gestire casi di follia in solitudine, considerato che controlli o chi per loro non ci verranno a salvare neppure questa volta…ora più che mai. A meno che qualcuno non pensi di diventare ora e per sempre l’amichevole Spiderman della circumvesuviana:  l’unico folle a fin di bene che vorremmo incontrare di questi tempi e che magari attutirebbe almeno un po’ queste mancanze!

E a voi cosa manca di più della vesuviana del pre- emergenza sanitaria?


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