Interviste

Sezione dove sono presenti le interviste fatte per esprimere una propria opinione sulla Circumvesuviana

  • Fotografia alessio cascone - intervista spotted vesuviana

    Alessio Cascone – intervista

    Anche oggi un altro artista ai nostri microfoni virtuali, Alessio Cascone, chitarrista. Ciao Alessio, innanzitutto complimenti per la tua bravura con la chitarra! Abbiamo ascoltato qualche tuo pezzo e il sound è notevole! Ma veniamo a noi: usi spesso la Circumvesuviana? Che linea usi di solito? A: Ciao a tutti e grazie mille per i complimenti! Si, uso spesso la Vesuviana, almeno cinque volte a settimana e prevalentemente la linea Napoli–Sorrento, tranne qualche eccezione in cui mi rifugio nel “Poggiomarino” e fare dei cambi. Da quanto tempo conosci Spotted: Vesuviana? Hai mai “spottato” o ti è mai capitato un colpo di fulmine in Circumvesuviana? A: Conosco Spotted Vesuviana da almeno un anno ma non mi è mai capitato di “spottare” … e no, nessun colpo di fulmine. Episodi divertenti durante i tuoi viaggi in Circumvesuviana? A: Si, in particolare uno che risale all’epoca in cui c’erano molti più direttissimi e quindi alcune fermate non venivano effettuate. Dovevo andare a Moregine con degli amici, quindi ci serviva un diretto, ma uno di questi, per raggiungerci, prese a sua insaputa due direttissimi, e così lo abbiamo visto due volte fare avanti e indietro dalla stazione, facendoci piegare dal ridere. Come giudichi il servizio della Circumvesuviana? Cosa faresti per migliorarla? A: Purtroppo il servizio è veramente di basso livello, dal numero delle corse allo stato dei treni, passando per la diffusa inciviltà dei suoi utenti. Gli aspetti su cui intervenire sono tanti, ma credo che, innanzitutto, bisognerebbe impedire il viaggio a chi non fa il biglietto, nel senso di rendere fisicamente inaccessibili le banchine a chi ne è sprovvisto. Sembra banale e scontato, ma non molte stazioni sono sprovviste di tornelli o controlli. Con controlli efficaci si ridurrebbe il numero di utenti e si incrementerebbero quelle entrate necessarie a finanziare la crescita del servizio. Per finire, due battute sul tema della sicurezza in Circumvesuviana. A: Questo aspetto si ricollega ovviamente alla scarsa qualità del servizio che viene erogato. Personalmente non mi è mai capitato nulla di spiacevole, ma di rapine e/o intimidazioni ne ho viste parecchie. Soprattutto in alcuni orari, siamo abbandonati a noi stessi, ci vorrebbe un addetto alla sicurezza fisicamente presente sul treno.

  • Fotografia velato - intervista spotted vesuviana

    Intervista a Velato

    Intervista a Velato per Spotted Vesuviana Siamo oggi in compagnia di VELATO, giovane artista napoletano e affezionato utente della nostra cara vecchia Vesuviana, con il quale ci siamo intrattenuti in una interessantissima chiacchierata. Allora Velato, rompiamo subito il ghiaccio con una domanda facile: conosci la Circumvesuviana? V: Ciao! Si, ovviamente la conosco e la uso tantissimo! La prendo così spesso che ormai è diventata parte della mia famiglia, come il Vesuvio! Ti piace viaggiare? Che linea usi di solito? V: Adoro viaggiare in Circumvesuviana e, ci tengo a sottolinearlo, sempre con biglietto fatto e obliterato. Solitamente uso tre linee, ma quella che preferisco in assoluto è quella di Torre Annunzia: vedo il mare e mi ci perdo! Dalla regia ci suggeriscono che sei un cantante: allora, durante i viaggi hai mai avuto un’ispirazione per una canzone? V: Si ad entrambe le domande: sono un cantante e viaggio ed ispirazione vanno a braccetto. Ciò che vedo, le storie che ascolto, i personaggi che incontro… tutto questo contribuisce a dare forma alle idee che ho in testa. La tua stazione preferita? V: Quella di Barra con i murales. A proposito, è un vero peccato che si stiano rovinando. Un giorno spero di vederne uno fatto per me! Quindi sei favorevole alle stazioni con i murales? Non so se ne sei a conoscenza, ma EAV sta riqualificando le varie stazioni proprio con questa variegata forma di arte urbana. V: Assolutamente! Anzi, andrebbe fatto in ogni stazione per creare un percorso artistico unico tra immagini e paesaggio naturale. Tuttavia, a malincuore noto che tutto è lasciato al disagio e al degrado, e mi si stringe il cuore a vedere zone completamente abbandonate. Cosa si potrebbe fare per migliorare la situazione dei ritardi e dei vari disagi in cui troppo spesso incappiamo? V: Aprire le porte a giovani competenti e aumentando la sicurezza di tutti gli aspetti critici. Bisognerebbe rilanciarsi, rinnovarsi. Le potenzialità non mancano ma bisogna iniziare al più presto. Vi consigliamo di ascoltarlo su Spotify open.spotify.com/artist/72c790ayNQcM50rYgQDVLg?si=LpDQq9e6R4GSlfxtBUQJwQ

  • zia flavia

    Zia Flavia foodnboobs – intervista

    Intervista a Zia Flavia foodnboobs Altro ospite in arrivo: a parlarci di Vesuviana è con noi Flavia di Zia Flavia Foodn’Boobs, incantevole foodblogger napoletana (ma ora trasferita a Milano) attivissima su Instagram con un blog personale da oltre trenta (si, avete letto bene, TRENTA) mila follower! Ciao Flavia, grazie per essere qui con noi! Ora vivi a Milano ma sei originaria di Pollena Trocchia. Prendevi spesso la Vesuviana? Ricordi qualche episodio in particolare? F: Ciao a tutti! Si, all’epoca la prendevo spesso perché era praticamente l’unico mezzo che, più o meno decentemente, collegava Pollena Trocchia con Napoli e gli altri comuni limitrofi. In generale, ricordo come se fosse ieri il nervosismo e la frustrazione di quando saltavano le corse, oppure i ritardi perenni: un disastro! Episodi memorabili tantissimi, ricordo che una volta stavo andando a Sorrento con una mia cara amica ma il viaggio non fu dei migliori: da un lato, eravamo schiacciati come sardine; dall’altro, eravamo pressati da una signora con un fantastico alito alla cipolla che, per giunta, non la smetteva un attimo di parlare! La mia amica stava malissimo e io piangevo dalle risate! Poi però quando la signora scese, festeggiammo la liberazione! Quindi il tuo giudizio sulla Vesuviana non sarà molto lusinghiero. F: In effetti no, anzi a dirla tutta la Vesuviana (ma in generale tutti i sistemi di trasporto) è una delle pochissime cose che rendono Napoli peggiore rispetto a Milano. Ma sia chiaro: potendo scegliere, vivrei sempre a Napoli, Vesuviana compresa! C’è qualcosa di positivo nella nostra Vesuviana, secondo te? F: Sicuramente il suo obiettivo di fondo: nonostante tutte le difficoltà, riesce a unire persone, città e posti lontani tra loro rendendoli parte di un unico grande tour. E poi, ovviamente, i luoghi che attraversa. Parlando di luoghi, quale tra quelli raggiungibili con la Vesuviana ti affascina di più? Quale posto consiglieresti ai turisti? F: Sinceramente, non saprei scegliere un posto in particolare: Napoli è bella tutta, e ai turisti consiglio di esplorarla, girarla in lungo e in largo, di viverla interamente. E, soprattutto, senza pregiudizi. Nel mio piccolo, cerco sempre di trasmettere un’immagine positiva di Napoli e delle zone vesuviane, ricche di cultura, ottimo cibo e tante meraviglie. Anzi, appena potrò voglio tornare a vivere a Napoli, anche perché vorrei aprirvi un ristorante! Spotted Vesuviana nasce come una bacheca per i colpi di fulmine: ti è mai capitato di averne uno in Vesuviana? F: Colpi di fulmine mai, più che altro perché non sono una da colpo di fulmine. Ho bisogno almeno di scambiare qualche parola, mi piacciono gli uomini con il senso dell’umorismo! Un saluto ai fan di Spotted? F: Ciao a tutti i fan di Spotted! E ricordate, la Vesuviana è una palestra di vita: se riuscite a “posteggiare” in quelle condizioni, potete tutto! Vi abbraccio forte, anche più della folla del vagone centrale! Ecco i social di Zia Flavia: instagram – facebook

  • Treno circumvesuviana

    La voce dei passeggeri – Intervista indialogo

    DI MARIANO MESSINESE Relazione complicata, proprio come su Facebook. È così che i ragazzi descriverebbero la loro storia con la Vesuviana. Da un lato i disagi, le scomodità, i treni soppressi, dall’altro però anche l’affetto per un mezzo di trasporto insostituibile, una piazza in movimento in cui si incontrano persone, idee e esperienze. Circa 5 anni fa è nata «Spotted Vesuviana», sull’onda delle altre pagine social in cui gli studenti lasciavano messaggi in forma anonima per conquistare labella o il bello di turno. Oggi Spotted Vesuviana è la sala d’attesa di una stazione virtuale in cui gli utenti si scambiano informazioni su ritardi, si lamentano dei disservizi e raccontano qualche aneddoto sui personaggi sopra le righe che hanno incrociato sul vagone. A moderare e gestire questa community di oltre 15000 followers, tra Instagram e Facebook, c’è l’admin e fondatore Paolo Pipicelli, aiutato da altri collaboratori. Paolo Pipicelli, ma se la Vesuviana fosse stato un treno giapponese, puntuale e confortevole, sarebbe mai nata questa pagina?Io dico di sì perché anche i giapponesi sono pendolari. Anche loro hanno i tormentoni. Magari non saranno i «Fate spazio nei corridoi» o «c’è il controllore» come sulla Vesuviana. Ma anche loro si incontrano, scambiano chiacchiere e si innamorano sul treno, come è capitato a me. I passeggeri sono la vostra fonte principale per aneddoti e sfoghi. Qual è la cosa più assurda che vi hanno raccontato?Senza dubbio quella del cane randagio: è salito alla stazione di Moregine, si è seduto ed è sceso a Via Nocera. Qualcuno ha scritto che era comunque più educato di certi passeggeri. Spesso sulla vostra pagina avete denunciato le carenze del trasporto e le reazioni scorbutiche del personale. L’Ente autonomo Volturno (Eav) si è lamentata con voi?In realtà mai. Io cerco sempre di moderare il linguaggio e mi rendoconto che anche il personale è un po’ frustrato da questa situazione incui i treni vengono soppressi o accumulano ritardi consistenti. Una volta abbiamo postato una foto in cui c’era una siringa sulle scale di una stazione. In quel caso è intervenuto lo stesso presidente dell’Eav con un commento per segnalare l’avvenuta rimozione. Utilizzate la vostra pagina per informare. Come mai? Non ci sono già le app dell’Eav?Sì, c’è Go Eav, ma il real time dell’app non è mai veritiero. Niente può essere più live di un testimone oculare. Oltre alla pagina abbiamo un gruppo telegram, qui gli utenti segnalano in tempo reale ritardi e soppressioni. L’obiettivo è aiutare il prossimo. Più aumentano i membri e più aumentano le informazioni. Ci affidiamo a Telegram perché tutela meglio la privacy, dal momento che non compare il numero di telefono dell’utente, ma solo il suo nick. Oltre alle segnalazioni, avete mai provato a dare suggerimenti all’Eav?Certo, in particolare abbiamo raccolto le richieste dei passeggeriche chiedevano più controlli sui biglietti, treni nuovi più frequenti e conducenti più tranquilli, nel senso che dovrebbero evitare frenate brusche quando sono alla guida delle locomotive più moderne. Ma accanto a queste critiche alla società,gli utenti si lamentano degli altri passeggeri e della loro maleducazione, soprattutto ai tornelli per eludere il controllo biglietti. Per quanto riguarda i biglietti, avete interrogato la vostra community?Abbiamo proposto un sondaggio su questo tema. La domanda era «Perché i passeggeri non acquistano il biglietto?». Le alternative erano il costo del biglietto, l’assenza di controlli e la maleducazione della gente. La risposta più votata è stata proprio quest’ultima. Intervista realizzata da InDialogo https://www.diocesinola.it/comunicazioni-sociali/indialogo

  • Emilia Bianco – Artista “vesuviana”

    Biografia di Emilia Bianco Emilia Bianco nasce il 16 Agosto 1991 a Pompei.Mossa fin da piccola dalla passione per il disegno e la pittura, espone i suoi primi lavori a soli dodici anni.Frequenta l’istituto d’arte F. Grandi di Sorrento specializzandosi in scultura, disegno, intarsio, falegnameria e restauro. Nel corso della sua adolescenza partecipa a varie mostre nella sua città natale e in penisola sorrentina. Subito dopo il diploma per un anno tiene delle lezioni di arte e immagine al primo circolo didattico di Pompei. Nel 2012 si iscrive in accademia delle belle arti di Napoli frequentando il corso di pittura. Nel 2014 scrive e dirige performance artistiche e partecipa ad un performance nel museo C.A.M. di arte contemporanea. Nel 2017 partecipa al T.A.C.T. festival di Trieste presentando con una personale il progetto: ”o’ munn è comm’ to miett’ ngap”’. Nel settembre 2018 espone i suoi lavori nell’area culturale della mostra d’oltremare durante il festival NAPOLI INCONTRA IL MONDO. fonte: http://www.barcapri.it/?content=436 La vesuviana su una tela Emilia Bianco questa volta si è superata realizzando un vero e proprio capolavoro. Molto affezionata alla Circumvesuviana ed alla stazione di Pompei della linea Sorrento o Poggiomarino con questa sua tela ci ha davvero emozionati.

  • Intervista ad Alessia

    Intervista ad Alessia pendolare della linea Sarno – rubrica “Interviste Veasuviane” Siamo oggi in compagnia di Alessia, 20 anni, assidua utilizzatrice della linea Sarno della Vesuviana. Ciao Alessia, usi molto la vesuviana? Si, da circa nove anni, ormai posso dire che sia una mia seconda casa. Inoltre, credo di essere diventata immune a tutti i microrganismi e di aver sviluppato anticorpi a volontà (ride, ndr). Da quanto tempo conosci Spotted Vesuviana? Da un po’, essendo una frequentatrice abituale della Vesuviana è stato “normale” imbattermi in voi. Hai mai spottato? Si, mi è capitato di spottare! Era il primo maggio dello scorso anno, i treni erano strapieni e vidi questo ragazzo di Barra, mi pare di ricordare… ci fu un continuo scambio di sguardi ma non mi disse mai il suo nome. Contattai mezzo mondo fino a quando non riuscii a trovarlo. Però niente da fare: nel momento in cui lo contattai mi accorsi che era veramente un emerito cretino e quindi tanti cari saluti. Vantaggi e svantaggi della Vesuviana? Il vantaggio principale è che posso rinunciare alla macchina ed evitare così di rimanere invischiata nel traffico e in file chilometriche, come potrebbe capitare utilizzando i bus, per esempio. A meno che non si tratti di un guasto, di uno sciopero o di un altro evento sgradevole, al massimo me la cavo con 5/10 minuti di ritardo. Tra gli svantaggi, sicuramente le numerose fermate e i ritardi che si accumulano, gli odori sgradevoli e la sporcizia, nonché la stessa utenza, data la grande maleducazione che riscontro. In effetti mi capita di assistere a tanti, troppi, comportamenti incivili.Per esempio, non immagini quante volte vedo ragazzini fumare negli ultimi vagoni (non solo sigarette…)! C’è una totale mancanza di rispetto nei confronti di tanti passeggeri e della stessa Circumvesuviana, così si va a rovinare tutto. Un uso corretto della circumvesuviana dovrebbe partire da noi stessi in primis, evitando di gettare carte a terra, scrivere sui sedili, ecc. Alternativa alla vesuviana? Un treno targato Trenitalia con cui mi trovo benissimo.