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Capitolo 2: Raccolta di Storie Vesuviane – I due treni

Dopo la meravigliosa storia d’amore del primo capitolo, voglio raccontarvi una storia tra realtà e fantasia, più che fantasia una metafora della vita di oggi, del mondo in cui viviamo.

Siamo in una stazione della Circumvesuviana, dove i treni fanno coincidenza. Ecco che arriva da Napoli un treno tutto vecchio e malandato, all’esterno i vagoni sono tutti pieni di scarabocchi che i ragazzi (o meglio i vandali) si sono divertiti a fare.
Il treno arriva in stazione oltre l’orario previsto, ha avuto problemi tecnici ed è rimasto  fermo per un po’ alla stazione precedente ma poi fortunatamente è ripartito, adesso aspetta con pazienza l’altro treno che arriva da Sorrento per poter ripartire.

Dopo un po’ ecco che arriva un treno tutto nuovo e tirato a lucido ,arriva tutto impettito e pieno di sé come se dicesse al vecchio treno “lasciami passare che arrivo io tu non servi più a niente”. Si ferma vicino al vecchio e stanco treno ed ecco che inizia uno strano dialogo fra i due. Il treno nuovo che chiameremo Jack dice: eccoci qui, puntuale come sempre”.
Poi rivolgendosi con tutta la boria di cui è capace, al vecchio treno ,che chiameremo Karl, ”Ehi ma tu sei ancora qui? Non ti avevano messo a riposo? ”Il vecchio Karl si rattrista un po’ poi gli risponde ”Mio caro e giovane amico, hai ragione, dopo una vita di duro lavoro avrei proprio bisogno di riposare, ma si vede che servo ancora ,hanno ancora bisogno di me”. ”Ma non farmi ridere” risponde Jack.

Karl con tutta la pazienza di cui è capace cerca di spiegare al suo giovane collega il suo punto di vista. Dice ”Vedi amico mio, è vero che sono vecchio e un po’ arrugginito, ma so di poter essere ancora utile. Un tempo ero come te e mi rivolgevo ai vecchi treni come fai tu adesso con me, ma con il passare degli anni mi sono dovuto ricredere.

Quando ho iniziato il mio lavoro ero bello e tutto lucido, le persone che salivano sui miei vagoni erano estasiati, ero sempre puntuale ,avevano rispetto per me, cercavano di tenermi pulito, poi man mano che passavano gli anni le cose sono cambiate, ho iniziato ad accusare i primi problemi, la gente non era più ben disposta verso di me, ha iniziato ad imbrattarmi e a sporcarmi come se fossi solo un ammasso di ferro senza anima, ma noi l’anima l’abbiamo assimiliamo tutto ciò che succede a bordo, queste lamiere, questi sediolini, questi finestrini ,sono impregnati di tante storie, belle, brutte, divertenti, amori nati e finitio che proseguono per tutta la vita, discussioni interminabili fra passeggeri su tutta la vita del paese, del mondo.
Come vedi in questi vagoni c è tutto passato, presente, futuro, nei tuoi per adesso c è solo il presente forse il futuro, ma non dimentichiamo mai che senza il passato non siamo nessuno né il presente né il futuro.

Come vedi amico mio tutto è relativo e il prenderti gioco di me non ti aiuta, noi vecchi siamo il passaporto per i giovani del domani come te, siamo i custodi di ciò che è stato, un giorno ti ritroverai come me e allora capirai ciò che ti sto dicendo. Io so che prima o poi mi sostituiranno mi porteranno su quelle rotaie senza vita, dove verrò abbandonato a me stesso sarò solo e a farmi compagnia ci saranno solo i ricordi ”detto questo il vecchio Karl emette un sospiro e riparte con il suo particolare fischio, per la prossima stazione.

Dal canto suo Jack rimane senza parole o meglio le parole del vecchio Karl lo hanno scosso molto, reso triste e mentre Karl si allontana dice fra sé ”Addio vecchio mio ,mi hai dato una grande lezione non dimenticherò mai le tue parole ,cercherò di essere degno di questo lavoro per te e tutti quelli che ci hanno preceduto  ”e detto questo riprende la sua corsa verso un’altra stazione per prendere a bordo altre persone con tutte le loro storie. è un dialogo puramente fantastico e voi mi direte dov è la realtà? 

La realtà è nella storia stessa ,quando noi giovani ci disinteressiamo di tutti, li abbandoniamo a loro stessi soprattutto gli anziani, li riteniamo inutili di peso, ma loro hanno ancora tanto da dare e da dire, non sono solo il passato, sono il presente e il futuro ,lo specchio della nostra vita le nostre radici e ci insegnano che la vita con tutte le sue gioie o i suoi dolori è bella e va vissuta in tutta la sua pienezza.


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