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Saggio Breve – “formae mentis e vesuviana” di Alessia

Il tema scelto, come si evince dal titolo, cerca di rimandare a due punti cardini di quello che ogni giorno accade in vesuviana, in cui a pagare sono le persone civili.

Prendo la vesuviana da più di tre anni, precisamente la tratta Baiano-Nola-Napoli, unico mezzo per potermi spostare che, in un tempo accettabile mi porti a destinazione. In questi tre anni mi è successo di condividere passioni, conoscere persone ma anche assistere e prendere consapevolezza dell’arretratezza in cui riversano le strutture, ma anche e soprattutto di una Formae Mentis errata.

Mi sono sempre chiesta come fosse possibile che, un’azienda che dà lavoro a centinaia di persone, dotata di mezzi per il trasporto pubblico, su così tante tratte, e che interessi così tante persone ogni giorno, potesse essere sempre in condizioni di debito e dunque, a rischio. Poi la risposta l’ho trovata in una parola: MENEFREGHISMO, dei più, si intende. C’è sicuramente una mancata cura con delle pecche da parte dell’EAV, ma anche un contorno di inciviltà da parte di molti che utilizzano i mezzi pubblici sulle spalle di altri. Seppur data per vera l’affermazione che l’azienda possa fare molto di più per i propri passeggeri, ed arginare le perdite con maggior controlli, sia di sicurezza che per i biglietti, c’è da dire che molto possono fare anche chi usufruisce del servizio. Mi riferisco al decoro delle strutture, a fare il biglietto, a non buttare le cicche di sigaretta per terra o sui binari, o qualsivoglia cosa; trovo aberrante vandalizare un mezzo che si utilizza solo per il gusto di farlo: voglio dire, lo usate anche voi!

Queste poche regole non dovrebbero essere neanche menzionate, essendo già esse stesse di convivenza civile. In merito alla mia esperienza maturata negli anni, posso dire che ci troviamo in condizioni disastrose, a viaggiare come animali, dove persone dallo scarso buon senso non smettono di urlare che c’è spazio nei corridoi; ci ritroviamo a prendere il treno in stazioni che emanano fetori, che hanno vetri rotti, panchine e muri vandalizzate con scritte, che non hanno nemmeno i tornelli, le macchinette obliteratrici o una biglietteria. Stazioni isolate, nella notte non ben illuminate, senza una guardia giurata che possa garantire la sicurezza (Stazione di San Vitaliano et al., ndr). Questo è un circolo vizioso, in cui una Formae Mentis sbagliata ha portato gli stessi operai dell’EAV a lavorare senza uno stipendio, con un sacrosanto diritto di sciopero, che ci sballa orari e ci fa bestemmiare, in cui tutto si riconduce alla maggior parte della gente che non si sa prendere cura dei posti che frequenta, e che produce degrado.

Degrado perché chi decide che oggi sia la giornata giusta per violentare una donna, lo fa in stazione perché tanto sa che non è presidiata e una donna si ritrova ad essere due o tre volte più a rischio, se da sola, a prendere un dannato treno. E tutto questo, in più di duemila anni di civiltà, nel 2019, non dovrebbe esistere. Questo articolo che tenta di denunciare tutto, non dovrebbe esistere.

E allora, a questo punto, mi viene da pensare, che non deve partire tutto dall’Azienda, ma anche da noi, perché siamo noi che usufruiamo dei servizi, (alcune volte, di merda), che ci permettono di arrivare in università o a lavoro. Mi chiedo se sia utile un intervento di innovazione nelle stazioni, sicurezza a parte che dovrebbe esserci a prescindere, anche a discrezione dei singoli comuni, se noi non siamo pronti a prendercene cura e rovinare tutto, comunque, alla fine dei conti.

È la mentalità che deve cambiare, perché se tutti, ma davvero tutti, facessimo del nostro meglio, e anche da parte loro ci fossero investimenti, si cambierebbe l’intero scenario e l’EAV potrebbe rappresentare lo spiraglio di luce, di una cosa che funzioni e che si vuole far funzionare. L’EAV dovrebbe avere costantemente i conti in positivo, non avere un debito pubblico. Trovo inaccettabile non riuscire a cambiare tutto questo, e che ogni giorno si rischia di non poter arrivare a destinazione, come ciò che sta riguardando la linea Napoli-Sarno-Poggiomarino.


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